lunedì 31 marzo 2014

Cercando l'alba dentro la fine di un tramonto... Prima parte.


Sento qualcosa che sta venendo fuori e forse è arrivato il momento di parlarne... visto che non so cosa sia forse è arrivata l'ora di scrivere! Sono sicura che scrivendo verrà fuori qualcosa e capirò cosa... alla fine di questa storia ci sarà di sicuro un nuovo inizio!

martedì 25 marzo 2014

Vi capita mai?

Vi capita mai di non aver voglia di dire nulla... ma nulla nulla? Di aprire la bocca per poi chiuderla e pensare: ma che parlo a fare! Di mettere le mani sulla tastiera e toglierle e pensare: ma che scrivo a fare?
Ecco, questa è la mia condizione in questi giorni... il nulla elevato a millemilioni!
Ho solo voglia di stare qua a fare nulla se non lasciarmi andare a pensieri, musica e sorrisi!

E allora vi lascio un pensiero, una canzone, un sorriso e... un abbraccio dei miei!
A presto!
:-)





ನೀವು ನನ್ನ ಏಂಜೆಲ್

giovedì 20 marzo 2014

Oggi una poesia... sempre di Cora.. mi piace!

Questa è una delle mie preferite, spero lo diventi anche per voi! 
Buoni giorni a tutti voi!



Non lasciarti distruggere…
Aggiungi nuove pietre e costruisci nuove poesie.
Reinventa la tua vita sempre, sempre...
Rimuovi pietre e piante di rose e fai dolci. 
Ricomincia.
Fai della tua vita meschina un poema e vivrai nel cuore dei giovani
e nella memoria delle generazioni che verranno.
Questa fonte è per l’uso di tutti gli assetati.
Prendi la tua parte.
Avvicinati a queste pagine e non impedirne l’uso
a quelli che hanno sete.

Cora Coralina

mercoledì 19 marzo 2014

Oggi è la festa del papà!!



 Io non volevo scrivere qualcosa di profondo , che per carità fa la sua porca figura ma volevo solo che fosse allegro! Allora sono andata a spesso per il web e questo ho trovato!!


*Caro papà, è proprio vero che, se non ci fossi, bisognerebbe inventarti. Io, poi, ti rifarei proprio così come sei adesso. Certo, bisognerebbe avvisare la mamma… Secondo me, non sarà d’accordo! Tanti auguri!

*Papà, oggi è la tua festa: come vedi, mi ricordo di te anche per gli auguri e non solo per i soldi… Non è che mi presteresti la macchina?

*Ho chiesto a un poeta di scrivere dei versi dolcissimi per la Festa del Papà: volevo rendere omaggio a una persona speciale come te. Purtroppo, però, non era ispirato! Accetti lo stesso questi banalissimi auguri?

*La prima parola che ho detto è stata 'papà': la saggezza non mi ha mai contraddistinto. Auguri, babbo!

*Senti bene con l’orecchio: più diventi saggio più diventi vecchio! Tangi auguri, papà

*Volevo farti un bel regalo per la tua Festa, papà, ma la paghetta è poca e i soldi pure… Ti regalo un fiore, accettalo e… l’anno prossimo ricordati di darmi qualche euro in più!

*Ho un papà così pigro che aspetta l'alta marea per farsi il bagno… Ops, scusa, papi, non era per te! Tanti auguri lo stesso!

*Papà, ricordati che sei unico… proprio come tutti gli altri! Tanti auguri!

*Caro papà, chi ti invita ad essere gentile con me fa bene: sarò io un giorno a scegliere la tua casa di riposo! Auguri!

*Freud dice che 'i genitori rimangono giovani nei figli, ed è questo uno dei più preziosi vantaggi psicologici ch’essi ricavano da loro'. Ricordalo sempre, papà, soprattutto oggi che è la tua festa! Tanti auguri!

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Ma voglio chiudere con una frase che penso davvero: 
Quando ero piccola credevo che fossi perfetto, l’uomo più buono del mondo. Ora conosco anche i tuoi difetti… e ti voglio più bene di allora! Tanti auguri.

Tanti tanti auguri a tutti i papà del mondo!

Uh uh uh.. oggi è anche san Giuseppe e il mio papozzo si chiama così!
Doppi auguri a te papà!!



venerdì 14 marzo 2014

Svelato il segreto! (A voi uomini!)

Presa qua e la nel web con mia libera narrazione.

EEEh già, il grande segreto di tutte le donne rispetto ai bagni ha una bella storia, un po' lunga in verità, ma val la pena arrivare fino in fondo!
Tutto nasce quando da bambina tua mamma ti portava in bagno, puliva la tavolozza, ne ricopriva il perimetro con la carta igienica e poi ti spiegava: 
-MAI e poi MAI appoggiarsi sul gabinetto, MAI!-
Poi ti mostrava "La posizione", quella che consiste nello stare in equilibrio sulla tazza facendo come per sedersi, ma senza che il corpo venisse a contatto con la tavoletta. "La posizione" è una delle prime lezioni di vita di quando sei ancora una bambina, importantissima e necessaria, dovrà accompagnarti per il resto della vita. 

Ma ancora oggi, ora che sei diventata adulta, la posizione è terribilmente difficile da mantenere quando hai la vescica che sta per esplodere. Quando devi andare in un bagno pubblico, ti ritrovi con una coda di donne che ti fa pensare che dentro ci sia Brad Pitt. 
Allora ti metti buona ad aspettare, sorridendo amabilmente alle altre che aspettano anche loro con le gambe e le braccia incrociate (è la posizione ufficiale da "me la sto facendo addosso"). 

Finalmente tocca a te, ma arriva sempre la mamma con la figlioletta piccola che -non può più trattenersi-, e ne approfittano per passarti davanti tutte e due! A quel punto controlli sotto le porte per vedere se ci sono gambe. Sono tutti occupati. 
Finalmente se ne apre uno e ti butti addosso alla persona che esce. Entri e ti accorgi che non c’è la chiave (non c’è mai!); pensi: "Non importa…." Appendi la borsa a un gancio sulla porta e, se il gancio non c’è (non c’è mai!), ispezioni la zona: il pavimento è pieno di liquidi non ben definiti e non osi poggiarla lì, per cui te la appendi al collo ed è pesantissima, piena com'è di cose che ci hai messo dentro, la maggior parte delle quali non usi ma le tieni perché "Non si sa mai". 

martedì 11 marzo 2014

Ho me stessa, un compagno di viaggio, due valige, qualche libro e tanti sogni che cambiano costantemente in corso d'opera!

In questo periodo, sopratutto in questo ultimo viaggio, il cambiamento in me c'è stato... il viaggio che ho fatto è stato davvero "Il Viaggio"!
In questi giorni son tornata a riflettere su parecchie cose successe in passato, che hanno dato l'ennesima svolta nella mia vita! Pensieri e riflessioni hanno preso corpo e sono arrivata alle mie conclusioni.. le mie e non è detto che siano giuste anche per altri...

Sì, lo devo proprio ammettere, (visto che solo ora l'ho capito davvero), i beni materiali sono una trappola...
Qualsiasi bene lo è; possedere una macchina, possedere una casa, possedere dei mobili, possedere qualsiasi cosa, se ci si riflette bene è una vera trappola. 
Lo so lo so, qualcuno (i più) storceranno il naso sopratutto sul discorso casa: una casa non è una trappola, è un rifugio, un nido, una sicurezza, ma da qualche anno a sta parte quello che ho capito è che in fono non lo è!

Spiego il mio punto di vista:
Poco più di quattro anni fa, proprio di questo periodo, stavamo cercando casa. Ero sotto la pressione delle solite frasi: compra casa, il mattone è sicuro, compra casa  che almeno quando diventerai vecchia avrai un posto dove stare, compra casa che almeno non perdi i soldi dell'affitto, compra casa che almeno sarà tranquilla! 
Be', sono sincera,  ci avevo creduto e ci avevo anche provato, ma dentro di me insistentemente trovava spazio una vocina interna che mi faceva trovare mille scuse: troppo lontana, male esposta, su due piani, senza giardino, troppo giardino, troppo costosa... ogni scusa era buona per non cedere. Poi però mi è capitata quella che: era vicina, ben esposta, su un piano, un giardinetto ed era una vera occasione... A questo punto non potevo più trovare scuse... ok, la compriamo!

Ma la sorte aveva già giocato la sua mano...

domenica 9 marzo 2014

Donne in rinascita di Jack Folla by Diego Cugia...

Lo so, la giornata della donna era ieri... ma questo video si può vedere sempre, anzi, si deve vedere, ascoltare, leggere e interiorizzare!!
Donne meravigliose, donne che quando rinascono diventano un vero capolavoro!!



Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita.

Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.
Che uno dice: è finita. No, non è mai finita per una donna.
Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole.

Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina anti-uomo che ti fa la morte o la malattia.
Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l’esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola.
Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà deciderai se sei all’altezza o se ti devi condannare.
Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai. E sei tu che lo fai durare.

Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo; che sei terrorizzata che una storia ti tolga l’aria, che non flirti con nessuno perché hai il terrore che qualcuno s’infiltri nella tua vita. Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri come un cane.
Sei stanca: c’è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.

Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa. Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre: "Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così". E il cielo si abbassa di un altro palmo.

Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali e Pasque. In quell’uomo ci hai buttato dentro l’anima ed è passato tanto tempo, e ne hai buttata talmente tanta di anima, che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio perché non sai più chi sei diventata.

Comunque sia andata, ora sei qui e so che c’è stato un momento che hai guardato giù e avevi i piedi nel cemento. Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine.
Ed è stata crisi, e hai pianto.

Dio quanto piangete!
Avete una sorgente d’acqua nello stomaco.
Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro, sul motorino.
Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo. E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perché l’aria buia ti asciugasse le guance?

E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate, ragazze!
Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore. "Perché faccio così? Com’è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse pazza?"
Se lo sono chiesto tutte. E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, a quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle inestricabile.

Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi?
E’ da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai. Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti. Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova te. Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa. Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa.Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente.
Innamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per la prima volta, è come un diesel.
Parte piano, bisogna insistere. Ma quando va, va in corsa. E’ un’avventura, ricostruire se stesse. 
La più grande. Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli.

Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo biondo. Perché tutti devono capire e vedere: "Attenti: il cantiere è aperto, stiamo lavorando anche per voi. Ma soprattutto per noi stesse".

Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia.
Per chi la incontra e per se stessa.
È la primavera a novembre.
Quando meno te l’aspetti…

Immagine da web

sabato 8 marzo 2014

Foto e Aforismi, oggi tocca a Martha Medeiros.

Mi sta prendendo questa passione per gli scrittori brasiliani e allora oggi, visto che è la  giornata della commemorazione delle donne, io voglio fare un tributo a questa donna, voglio parlare di Martha Medeiros.

Martha Medeiros è una giornalista e scrittrice brasiliana, nata a Porto Alegre il 20 agosto 1961.
Fin da picola, Martha, ho uno spiccato interesse per la letteratura e la sua passione va per i  i poeti e scrittori  come Mario Quintana e Carlos Drummonde de Andrade.

Nel 1982 si laura presso la Pontificia Università Cattolica di Rio Grande do Sul a Porto Alegre.

Dopo la laurea lavora nella pubblicità come copywriter nel ruolo di Direttore creativo in alcune agenzie della sua città, ma non si sente realizzata  si trasferisce per nove mesi in Cile dove comincia a scrivere poesie.
La letteratura è la sua grande passione con la musica popolare brasiliana, che, ammette Martha, ha avuto una grande influenza sulla sua vita, come ogni tipo di arte di cui si è nutrita durante la sua formazione.
Si  stupisce di se stessa per la sua passione per la poesia, che confessa non essere stata quello il suo genere letterario preferito. Strip-Tease  nel 1985   è stato il primo dei suoi libri di poesie pubblicati, seguito da Meia noite e um quarto, nel 1987  e Persona non grata  nel 1991. 

Nel 1994,Martha torna a Porto Alegre e inizia a lavorare come giornalista senza trascurare la carriera letteraria, di cui ama la libertà nel creare personaggi e sperimentare attraverso la scrittura emozioni mai vissute.

Poi arriva il tempo di una sua poesia dal titolo A Morte Devagar, letteralmente: "Una morte lenta", tradotta in italiano col titolo Lentamente muore che purtroppo  per lungo tempo è stato, e lo è ancora tutt'oggi, erroneamente attribuita a al poeta Pablo Neruda. Per me, una delle più belle e profonde poesie esistenti!

Attualmente Martha vive a Porto Alegre, è sposata e ha due figlie. Lavora come giornalista presso il quotidiano Zero Hora dove cura una rubrica settimanale per il sito Anime Gemelle e collabora con la rivista Epoca e al O Globo, di Rio de Janeiro.

Ha scritto una ventina di libri, destinati ad aumentare, dato che la scrittrice in media pubblica un'opera l'anno, ma per ora in Italia, purtroppo, è stato pubblicato ben poco!

E ora Lentamente muore, scritta sulle mie fotografie:


martedì 4 marzo 2014

Io e le mie mogli.

Questa mattina, nel mio zapping quotidiano la mia attenzione è caduta sul titolo; Io e le mie mogli.
Ma prima di andare avanti è doveroso per me, fare una premessa MOLTO importante; non so quanto sia "sincera" la trasmissione, non so quanti veri sentimenti ci siano, non voglio entrare nel discorso religioso, non so se io riuscirei ad accettarlo e sopratutto non sono qua per giudicare, anzi, ma per vedere oltre!


Premessa fatta, ora posso andare avanti.

Sono sincera, anche io, in passato, quando si è parlato di poligamia ho storto il naso, mi sembrava una cosa talmente innaturale... E guardando Meri, Janelle, Christine e Robyn innamorate tutte e quattro di Kody, e con lo stesso ci hanno fatto diciassette figli, il mio primo pensiero è stato; mah...

Poi però ho voluto cambiare posizione e vederla in modo diverso, vederla dalla loro parte...
Mi son chiesta: 
-Ma è possibile amare più donne?-
Beh  perchè no, succede anche agli amanti più "bisognosi"...
-E' possibile amare un uomo innamorato di un'altra donna?-
Sì, le amanti amano un uomo sposato!
-E' possibile fare un figlio quando lui ne fa altri con un'altra donna?-
Sì, succede tutti i giorni...
Ma allora, cosa c'è di così tanto scandaloso nella poligamia se l'unica differenza è che gli amanti si nascondono e i poligami lo fanno alla luce del sole? Forse l'ipocrisia!

In questo mio peridio di letture dai più svariati argomenti, ricorre spesso l'amore incondizionato. Si parla di amore con la "A" maiuscola, dove il possesso non esiste, dove l'amore passa sopra tutto e che l'amore non contempla la gelosia!
Osho nel libro Con te e senza di te cita: L’amore lascia posto alla libertà; non solo le lascia posto, la rafforza. Qualunque cosa distrugga la libertà non è amore. Deve trattarsi di altro, perchè amore e libertà vanno a braccetto, sono due ali dello stesso gabbiano.

E allora mi domando ancora più convinta: ma che c'è di male? Se a loro va bene e sono felici, cosa c'è di così sbagliato? E facendo questa riflessione me ne faccio un'altra: non è che siamo noi a vederla dalla parte sbagliata? ... Tutto può essere no?

Io non voglio arrivare a dire che la poligamia è una pratica che va bene per tutti, ma se quattro adulti son felici di farlo, che male c'è!
Certo, c'è anche il discorso dei bambini, ma è inutile dirlo, loro sono ciò che vivono! Il problema in se loro non lo vedono, lo noteranno quando ci saranno altri adulti che emettendo giudizio davanti ai loro figli, gli stessi rimarcheranno quando vorranno ferire!

Voglio ribadirlo un'alta volta; se nessuno emettesse giudizio, non ci sarebbero condanne e senza condanne la vita sarebbe più facile e felice, e l'amore incondizionato avrebbe sicuramente la meglio!

Sempre io e sempre vostra... oggi con una riflessione in più!
A presto!
:-)